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Ferrari vs Lewis Hamilton: chi è il vero super-brand della F1?
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Ferrari vs Lewis Hamilton: chi è il vero super-brand della F1?

Ferrari è una religione. Lewis Hamilton è un’icona globale. Con il loro matrimonio in rosso nasce una domanda semplice ma esplosiva: chi è davvero il brand più forte, Ferrari o Hamilton?

Da una parte c’è il Cavallino Rampante: 75 anni di storia, Monza come pellegrinaggio, musei, merchandising e un mondo luxury che va ben oltre la pista. Dall’altra c’è un pilota che ha trasformato il proprio nome in etichetta: moda, musica, attivismo, social, Hollywood… e ora la tuta rossa Ferrari.

Su PlanetF1.it abbiamo già raccontato come questa nuova era sia piena di domande e tensioni, dai weekend gelidi di Las Vegas alle prime curve del progetto Hamilton–Ferrari, come nel pezzo Ferrari, Hamilton e Leclerc: rotta su un GP di Las Vegas gelido .

Ferrari, il marchio più grande del paddock

Nei grandi report internazionali sul valore dei marchi, Ferrari viene spesso descritta come “il brand più forte del mondo”, con un punteggio di forza del marchio (Brand Strength Index) sopra 94 su 100 e un rating AAA+, nello stesso club di colossi come Google, Disney o Rolex.

In parole semplici, Ferrari non è solo la squadra più famosa della F1: è uno dei marchi più potenti del pianeta, grazie a un mix di elementi chiave:

  • enorme desiderabilità e fedeltà dei tifosi
  • un logo e un design iconici, riconoscibili al primo sguardo
  • la capacità di chiedere prezzi estremi per auto, esperienze e prodotti

Sui social, il profilo ufficiale @ferrari su Instagram viaggia intorno ai 32 milioni di follower, numeri da top brand nel mondo luxury e automotive. E questo è solo il marchio Ferrari in generale.

Poi c’è la squadra. L’account @scuderiaferrari si aggira fra i 19 e i 20 milioni di follower, si definisce “The official home of the Tifosi” e mette in vetrina 16 titoli Costruttori e 15 Piloti. Un promemoria costante: questa non è una squadra qualunque del pit lane.

Per molti addetti ai lavori, il succo resta in una frase semplice: “Se togli Ferrari dalla F1, il campionato cambia. Se togli chiunque altro, la F1 sopravvive.”

Nei nostri approfondimenti, come Il pronostico di Barrie Jarrett per Las Vegas: Norris favorito, Ferrari a caccia di punti pesanti , emerge sempre la stessa idea: quando Ferrari sbaglia, non crolla solo un team, sembra incrinarsi un pezzo di mito collettivo.

Hamilton, l’unico pilota che può sembrare “più grande del team”

C’è però una chiara eccezione alla regola del “nessuno è più grande della squadra”: si chiama Lewis Hamilton.

In un recente dibattito si è sentita una frase che riassume bene il fenomeno: “In Formula 1, l’unica persona sopra una squadra è Lewis Hamilton.” I numeri dei social spiegano perché.

L’account @lewishamilton su Instagram ha circa 41–42 milioni di follower, più di qualsiasi altro pilota e più di molte squadre della griglia. Alcuni studi indicano che quasi il 28% di questi follower siano fake o bot, ma anche con questo “sconto” Hamilton resta il re incontrastato dei social in F1.

I dati più recenti dicono anche che, con questa platea, Hamilton può arrivare a guadagnare oltre 100.000 dollari per un singolo post sponsorizzato. Ma il punto centrale non è solo il denaro. È dove arriva il suo nome e in quali mondi si muove.

Hamilton è:

  • in prima fila alle sfilate di moda
  • al centro di grandi collaborazioni streetwear e fashion
  • una voce visibile su diritti civili, inclusione e temi sociali
  • in continuo crossover con celebrità e brand al di fuori del motorsport

Hamilton è enorme dentro la F1, e altrettanto grande fuori dalla F1. Max Verstappen è un gigante in pista, ma il suo mondo resta quasi solo il racing. Lewis invece ha costruito una seconda vita come lifestyle brand.

Il suo arrivo in Ferrari ha già acceso diversi punti caldi, dalla qualifica da incubo a Las Vegas che abbiamo raccontato in Las Vegas, qualifica da incubo per Hamilton: quando il bagnato esalta Leclerc e mette a nudo il sabato Ferrari alla notte da dimenticare analizzata in Hamilton, notte da incubo a Las Vegas: prima volta in carriera ultimo in griglia .

Due mondi che collidono in rosso

L’arrivo di Hamilton a Maranello ha alzato la temperatura attorno alla Ferrari. Ogni sessione, ogni giro in qualifica, ogni messaggio radio diventa subito contenuto, dalla confusione di Las Vegas ai lunghi debrief su cosa non ha funzionato.

Allo stesso tempo c’è il livello politico ed emotivo: quando parla il presidente, quando esplodono i tifosi sui social, quando ogni parola viene letta come un segnale. Nel pezzo Leclerc spegne le polemiche: il “parlare meno” di Elkann è un messaggio positivo per Ferrari abbiamo visto quanto sia delicato l’equilibrio tra piloti, management e tifoseria. Hamilton entra in pieno in questo ciclone con una identità fortissima e molto esposta.

E poi c’è la parte più “umana” del campione, come abbiamo raccontato in Hamilton risponde: “Io credo nella mia squadra. Credo in me stesso. Non mi arrendo” , dove la sua voce viene usata per proteggere il box ma anche per ribadire chi è Lewis, al di là dei risultati del weekend.

Chi è davvero più grande: Ferrari o Hamilton?

Allora, alla fine, chi è il brand più grande?

Se guardiamo a storia, valore economico, continuità e profondità del mito, la risposta resta Ferrari: il Cavallino è più di una squadra, è un simbolo che attraversa generazioni e Paesi.

Se guardiamo a impatto digitale, pop culture e capacità di parlare alla generazione dei social, Hamilton può sembrare perfino più grande: più reach di qualsiasi team, capace di spostare sponsor, storie e pubblici nuovi praticamente da solo.

Forse la vera domanda per i prossimi anni non è “chi è più grande?”, ma un’altra:

i tifosi più giovani seguiranno Ferrari perché c’è Hamilton, o seguiranno Hamilton perché corre per Ferrari?

Come sempre in Formula 1, la risposta arriverà con il tempo. E la scopriremo giro dopo giro, weekend dopo weekend, qui su PlanetF1.it.

Da una parte c’è il Cavallino Rampante: 75 anni di storia, Monza come pellegrinaggio, musei, merchandising e un mondo luxury che va ben oltre la pista. Dall’altra c’è un pilota che ha trasformato il proprio nome in etichetta: moda, musica, attivismo, social, Hollywood… e ora la tuta rossa Ferrari.

Su PlanetF1.it abbiamo già raccontato come questa nuova era sia piena di domande e tensioni, dai weekend gelidi di Las Vegas alle prime curve del progetto Hamilton–Ferrari, come nel pezzo Ferrari, Hamilton e Leclerc: rotta su un GP di Las Vegas gelido .

Ferrari, il marchio più grande del paddock

Nei grandi report internazionali sul valore dei marchi, Ferrari viene spesso descritta come “il brand più forte del mondo”, con un punteggio di forza del marchio (Brand Strength Index) sopra 94 su 100 e un rating AAA+, nello stesso club di colossi come Google, Disney o Rolex.

In parole semplici, Ferrari non è solo la squadra più famosa della F1: è uno dei marchi più potenti del pianeta, grazie a un mix di elementi chiave:

  • enorme desiderabilità e fedeltà dei tifosi
  • un logo e un design iconici, riconoscibili al primo sguardo
  • la capacità di chiedere prezzi estremi per auto, esperienze e prodotti

Sui social, il profilo ufficiale @ferrari su Instagram viaggia intorno ai 32 milioni di follower, numeri da top brand nel mondo luxury e automotive. E questo è solo il marchio Ferrari in generale.

Poi c’è la squadra. L’account @scuderiaferrari si aggira fra i 19 e i 20 milioni di follower, si definisce “The official home of the Tifosi” e mette in vetrina 16 titoli Costruttori e 15 Piloti. Un promemoria costante: questa non è una squadra qualunque del pit lane.

Per molti addetti ai lavori, il succo resta in una frase semplice: “Se togli Ferrari dalla F1, il campionato cambia. Se togli chiunque altro, la F1 sopravvive.”

Nei nostri approfondimenti, come Il pronostico di Barrie Jarrett per Las Vegas: Norris favorito, Ferrari a caccia di punti pesanti , emerge sempre la stessa idea: quando Ferrari sbaglia, non crolla solo un team, sembra incrinarsi un pezzo di mito collettivo.

Hamilton, l’unico pilota che può sembrare “più grande del team”

C’è però una chiara eccezione alla regola del “nessuno è più grande della squadra”: si chiama Lewis Hamilton.

In un recente dibattito si è sentita una frase che riassume bene il fenomeno: “In Formula 1, l’unica persona sopra una squadra è Lewis Hamilton.” I numeri dei social spiegano perché.

L’account @lewishamilton su Instagram ha circa 41–42 milioni di follower, più di qualsiasi altro pilota e più di molte squadre della griglia. Alcuni studi indicano che quasi il 28% di questi follower siano fake o bot, ma anche con questo “sconto” Hamilton resta il re incontrastato dei social in F1.

I dati più recenti dicono anche che, con questa platea, Hamilton può arrivare a guadagnare oltre 100.000 dollari per un singolo post sponsorizzato. Ma il punto centrale non è solo il denaro. È dove arriva il suo nome e in quali mondi si muove.

Hamilton è:

  • in prima fila alle sfilate di moda
  • al centro di grandi collaborazioni streetwear e fashion
  • una voce visibile su diritti civili, inclusione e temi sociali
  • in continuo crossover con celebrità e brand al di fuori del motorsport

Hamilton è enorme dentro la F1, e altrettanto grande fuori dalla F1. Max Verstappen è un gigante in pista, ma il suo mondo resta quasi solo il racing. Lewis invece ha costruito una seconda vita come lifestyle brand.

Il suo arrivo in Ferrari ha già acceso diversi punti caldi, dalla qualifica da incubo a Las Vegas che abbiamo raccontato in Las Vegas, qualifica da incubo per Hamilton: quando il bagnato esalta Leclerc e mette a nudo il sabato Ferrari alla notte da dimenticare analizzata in Hamilton, notte da incubo a Las Vegas: prima volta in carriera ultimo in griglia .

Due mondi che collidono in rosso

L’arrivo di Hamilton a Maranello ha alzato la temperatura attorno alla Ferrari. Ogni sessione, ogni giro in qualifica, ogni messaggio radio diventa subito contenuto, dalla confusione di Las Vegas ai lunghi debrief su cosa non ha funzionato.

Allo stesso tempo c’è il livello politico ed emotivo: quando parla il presidente, quando esplodono i tifosi sui social, quando ogni parola viene letta come un segnale. Nel pezzo Leclerc spegne le polemiche: il “parlare meno” di Elkann è un messaggio positivo per Ferrari abbiamo visto quanto sia delicato l’equilibrio tra piloti, management e tifoseria. Hamilton entra in pieno in questo ciclone con una identità fortissima e molto esposta.

E poi c’è la parte più “umana” del campione, come abbiamo raccontato in Hamilton risponde: “Io credo nella mia squadra. Credo in me stesso. Non mi arrendo” , dove la sua voce viene usata per proteggere il box ma anche per ribadire chi è Lewis, al di là dei risultati del weekend.

Chi è davvero più grande: Ferrari o Hamilton?

Allora, alla fine, chi è il brand più grande?

Se guardiamo a storia, valore economico, continuità e profondità del mito, la risposta resta Ferrari: il Cavallino è più di una squadra, è un simbolo che attraversa generazioni e Paesi.

Se guardiamo a impatto digitale, pop culture e capacità di parlare alla generazione dei social, Hamilton può sembrare perfino più grande: più reach di qualsiasi team, capace di spostare sponsor, storie e pubblici nuovi praticamente da solo.

Forse la vera domanda per i prossimi anni non è “chi è più grande?”, ma un’altra:

i tifosi più giovani seguiranno Ferrari perché c’è Hamilton, o seguiranno Hamilton perché corre per Ferrari?

Come sempre in Formula 1, la risposta arriverà con il tempo. E la scopriremo giro dopo giro, weekend dopo weekend, qui su PlanetF1.it.

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Barrie Jarrett – Editor, Presenter & Broadcaster – PlanetF1.it Barrie Jarrett porta una voce fresca e diretta nel mondo di PlanetF1.it. È l’uomo che prende le storie del paddock, le mescola con un po’ di passione da box e le serve in modo semplice, chiaro e senza fronzoli. Come editor, punta a notizie pulite e veloci, con un occhio per tutto ciò che spinge lo sport verso il futuro: tech, dati, corse autonome e il lato umano dei team. Come presenter, Barrie è la voce delle nostre dirette e dei nostri podcast. Stile caldo, vicino alla gente, zero parole inutili. Racconta la F1 come se fosse al pub con gli amici. Come broadcaster, porta contenuti che girano bene su ogni piattaforma: clip brevi, analisi leggere, commenti rapidi dopo le gare e speciali che vanno dritti al punto. A PlanetF1.it, Barrie è quello che tiene insieme passione, ritmo e un modo di raccontare la F1 che chiunque può seguire.

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