image credit: PumaItalia stringe sugli influencer: Leclerc e Hamilton devono guidare anche fuori dalla pista?
L’Italia cambia marcia con gli “influencer rilevanti”
Opinione di Barrie Jarrett
L’Italia ha deciso di fare sul serio con il mondo social. Il regolatore dei media, AGCOM, ha approvato un nuovo quadro per i cosiddetti “influencer rilevanti”: profili con un grande seguito che parlano in modo stabile al pubblico italiano. Una volta superata una certa soglia, non sei più “solo un creator”: vieni trattato sempre più come un piccolo operatore media, con un vero Codice di condotta dedicato.
In sintesi, se hai almeno 500.000 follower su una piattaforma oppure superi circa 1 milione di visualizzazioni medie mensili, e vieni pagato – in denaro o in vantaggi – per pubblicare contenuti rivolti anche agli utenti in Italia, AGCOM ti chiede di:
- iscriverti a un registro ufficiale degli influencer rilevanti;
- indicare in modo chiaro pubblicità e partnership pagate;
- rispettare regole più rigide su contenuti fuorvianti, tutela dei minori, odio e discriminazione.
Per l’iscrizione è stato aperto anche un portale dedicato con un web form pensato proprio per creator e agenzie. Le sanzioni non sono simboliche: nei casi più gravi – soprattutto quando entrano in gioco i minori o contenuti d’odio – le multe possono arrivare fino a 600.000 euro.
Questo giro di vite arriva dopo una serie di casi molto discussi in Italia, il più famoso legato ai pandori “Pink Christmas” di Chiara Ferragni e Balocco: una linea di dolci natalizi a tema beneficenza venduta con il messaggio che l’acquisto avrebbe aiutato un ospedale pediatrico. L’Autorità Antitrust ha poi stabilito che la donazione era stata fissata in anticipo e non collegata alle vendite, comminando sanzioni milionarie e trasformando il cosiddetto “Pandorogate” nel simbolo della stretta italiana sugli influencer.
Leclerc e Hamilton: non solo piloti, ma colossi social
Ferrari, di per sé, non è un “influencer”: è una scuderia, un marchio storico, un pezzo di identità italiana. Ma i due piloti che vestiranno di rosso nei prossimi anni sono molto più che semplici atleti.
Charles Leclerc ha un seguito enorme sui social, con milioni di tifosi che lo seguono ogni giorno dentro e fuori dai circuiti. Lewis Hamilton, che dal 2026 arriverà a Maranello, ha numeri ancora più grandi ed è da tempo uno degli sportivi più seguiti al mondo.
I loro profili mischiano weekend di gara, video di allenamento, moda e lifestyle, contenuti con sponsor e partner, cause sociali e momenti personali. Per chi li segue, non è comunicato stampa: è contatto diretto. Ed è proprio in questo spazio – dove vita privata e promozione si confondono – che il Codice di condotta AGCOM vuole mettere paletti più chiari.
Sulla carta, per peso e impatto sul pubblico italiano, Leclerc e Hamilton sono esattamente il tipo di figure che rientrano nel concetto di “influencer rilevante”: sopra una certa soglia di follower e visualizzazioni, pagati per fare contenuti che raggiungono anche l’Italia.
Su PlanetF1.it abbiamo già affrontato un tema collegato: chi è il vero “super-brand” della F1, Lewis Hamilton o la Ferrari? Nel pezzo “Ferrari vs Lewis Hamilton: chi è il vero super-brand della F1?” abbiamo messo a confronto la forza del Cavallino con quella del sette volte campione a livello di immagine, marketing e influenza culturale. In questa nuova Italia degli influencer, quella domanda diventa ancora più interessante.
Sono già registrati? Ad oggi, non si può saperlo
A questo punto la domanda è inevitabile: Charles Leclerc e Lewis Hamilton risultano già iscritti al nuovo registro AGCOM degli influencer rilevanti?
Al momento, la risposta onesta è semplice: non lo sappiamo. Il modulo online per entrare nel registro è stato messo a disposizione da AGCOM a fine 2025 e gli influencer che superano le soglie hanno una finestra temporale, nei primi mesi del 2026, per mettersi in regola.
L’Autorità ha comunicato che il primo elenco pubblico degli influencer rilevanti sarà pubblicato solo dopo la verifica delle domande sul sito ufficiale; fino a quel momento, i nomi restano interni. È quindi perfettamente possibile che i team legali di grandi piloti stiano già lavorando al dossier, o abbiano persino inviato la richiesta. Ma dall’esterno, oggi, non c’è modo di verificare se Leclerc o Hamilton siano già nell’elenco.
Hamilton vs Ferrari nell’era AGCOM
La domanda “chi pesa di più, Hamilton o Ferrari?” ora assume un significato diverso. Da un lato c’è Ferrari, un marchio che esiste anche lontano dai social, con una storia che non dipende da like e visualizzazioni. Dall’altro c’è Hamilton, un brand nel brand: moda, collaborazioni, attivismo, contenuti virali, una fanbase globale che spesso guarda prima il pilota e poi la squadra.
Con l’arrivo in rosso, queste due forze si sommano. E proprio in questo momento l’Italia dice ai grandi del social: “Se parlate al nostro pubblico su questa scala, giochiamo con regole nuove”. Non è solo una questione di numeri,
Opinione di Barrie Jarrett
L’Italia ha deciso di fare sul serio con il mondo social. Il regolatore dei media, AGCOM, ha approvato un nuovo quadro per i cosiddetti “influencer rilevanti”: profili con un grande seguito che parlano in modo stabile al pubblico italiano. Una volta superata una certa soglia, non sei più “solo un creator”: vieni trattato sempre più come un piccolo operatore media, con un vero Codice di condotta dedicato.
In sintesi, se hai almeno 500.000 follower su una piattaforma oppure superi circa 1 milione di visualizzazioni medie mensili, e vieni pagato – in denaro o in vantaggi – per pubblicare contenuti rivolti anche agli utenti in Italia, AGCOM ti chiede di:
- iscriverti a un registro ufficiale degli influencer rilevanti;
- indicare in modo chiaro pubblicità e partnership pagate;
- rispettare regole più rigide su contenuti fuorvianti, tutela dei minori, odio e discriminazione.
Per l’iscrizione è stato aperto anche un portale dedicato con un web form pensato proprio per creator e agenzie. Le sanzioni non sono simboliche: nei casi più gravi – soprattutto quando entrano in gioco i minori o contenuti d’odio – le multe possono arrivare fino a 600.000 euro.
Questo giro di vite arriva dopo una serie di casi molto discussi in Italia, il più famoso legato ai pandori “Pink Christmas” di Chiara Ferragni e Balocco: una linea di dolci natalizi a tema beneficenza venduta con il messaggio che l’acquisto avrebbe aiutato un ospedale pediatrico. L’Autorità Antitrust ha poi stabilito che la donazione era stata fissata in anticipo e non collegata alle vendite, comminando sanzioni milionarie e trasformando il cosiddetto “Pandorogate” nel simbolo della stretta italiana sugli influencer.
Leclerc e Hamilton: non solo piloti, ma colossi social
Ferrari, di per sé, non è un “influencer”: è una scuderia, un marchio storico, un pezzo di identità italiana. Ma i due piloti che vestiranno di rosso nei prossimi anni sono molto più che semplici atleti.
Charles Leclerc ha un seguito enorme sui social, con milioni di tifosi che lo seguono ogni giorno dentro e fuori dai circuiti. Lewis Hamilton, che dal 2026 arriverà a Maranello, ha numeri ancora più grandi ed è da tempo uno degli sportivi più seguiti al mondo.
I loro profili mischiano weekend di gara, video di allenamento, moda e lifestyle, contenuti con sponsor e partner, cause sociali e momenti personali. Per chi li segue, non è comunicato stampa: è contatto diretto. Ed è proprio in questo spazio – dove vita privata e promozione si confondono – che il Codice di condotta AGCOM vuole mettere paletti più chiari.
Sulla carta, per peso e impatto sul pubblico italiano, Leclerc e Hamilton sono esattamente il tipo di figure che rientrano nel concetto di “influencer rilevante”: sopra una certa soglia di follower e visualizzazioni, pagati per fare contenuti che raggiungono anche l’Italia.
Su PlanetF1.it abbiamo già affrontato un tema collegato: chi è il vero “super-brand” della F1, Lewis Hamilton o la Ferrari? Nel pezzo “Ferrari vs Lewis Hamilton: chi è il vero super-brand della F1?” abbiamo messo a confronto la forza del Cavallino con quella del sette volte campione a livello di immagine, marketing e influenza culturale. In questa nuova Italia degli influencer, quella domanda diventa ancora più interessante.
Sono già registrati? Ad oggi, non si può saperlo
A questo punto la domanda è inevitabile: Charles Leclerc e Lewis Hamilton risultano già iscritti al nuovo registro AGCOM degli influencer rilevanti?
Al momento, la risposta onesta è semplice: non lo sappiamo. Il modulo online per entrare nel registro è stato messo a disposizione da AGCOM a fine 2025 e gli influencer che superano le soglie hanno una finestra temporale, nei primi mesi del 2026, per mettersi in regola.
L’Autorità ha comunicato che il primo elenco pubblico degli influencer rilevanti sarà pubblicato solo dopo la verifica delle domande sul sito ufficiale; fino a quel momento, i nomi restano interni. È quindi perfettamente possibile che i team legali di grandi piloti stiano già lavorando al dossier, o abbiano persino inviato la richiesta. Ma dall’esterno, oggi, non c’è modo di verificare se Leclerc o Hamilton siano già nell’elenco.
Hamilton vs Ferrari nell’era AGCOM
La domanda “chi pesa di più, Hamilton o Ferrari?” ora assume un significato diverso. Da un lato c’è Ferrari, un marchio che esiste anche lontano dai social, con una storia che non dipende da like e visualizzazioni. Dall’altro c’è Hamilton, un brand nel brand: moda, collaborazioni, attivismo, contenuti virali, una fanbase globale che spesso guarda prima il pilota e poi la squadra.
Con l’arrivo in rosso, queste due forze si sommano. E proprio in questo momento l’Italia dice ai grandi del social: “Se parlate al nostro pubblico su questa scala, giochiamo con regole nuove”. Non è solo una questione di numeri,






