
Come Ferrari può rendere Lewis Hamilton “inarrestabile” dopo la richiesta del presidente: “Parlare meno”
A Interlagos è arrivato uno schiaffo pubblico per Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Dopo la doppia DNF, il presidente John Elkann non ha usato giri di parole e il messaggio è rimbalzato ovunque nel paddock.
Elkann ha detto chiaramente che i piloti devono “pensare a guidare, parlare meno”, dopo aver lodato meccanici e ingegneri per il loro lavoro. Una frase che ha fatto rumore in Italia e non solo.
Ma secondo Juan Pablo Montoya, se Ferrari vuole vedere il vero Hamilton, quello che spostava gli equilibri, serve una cosa semplice: farlo sentire protetto e dargli una macchina che risponde al suo talento.
Montoya: “Con il giusto supporto, Hamilton è un animale da titolo”
Hamilton immaginava un primo anno in rosso molto diverso. Nessun podio, 66 punti di distacco da Leclerc e tanta frustrazione.
Montoya però vede un punto chiaro:
“Hamilton ha qualcosa da dimostrare. Non si arrende. O vince il Mondiale o ci prova fino alla fine.”
L’ex pilota colombiano crede che il problema non sia la voglia del sette volte campione, ma il fatto che Lewis sente di dare più di quanto riceve dal team.
“Pensa di spingere forte per far funzionare le cose, ma la squadra non sta mettendo la stessa energia.”
E poi la frase che fa sognare i tifosi Ferrari:
“Quando tutto si allinea e lui ritrova la fame… mamma mia, Hamilton diventa inarrestabile.”
Montoya chiude con un messaggio chiaro: Hamilton non mollerà mai, non vuole passare alla storia come “quello che non ce l’ha fatta”.
Il punto per Ferrari
Per ritrovare il Lewis che tutti conoscono, non bastano richiami pubblici. Serve una Ferrari che lo segua, che lo spinga e che lo metta nelle condizioni di fare la differenza.
Se a Maranello riusciranno a farlo, allora sì… potrebbe davvero tornare l’Hamilton che fa paura a tutti.






